sabato 23 marzo 2013

LO SPIRITO DELLA NOSTRA CITTA' ALLUNGA LA SUA OMBRA ANCHE SULLA MERCANZIA

Certo noi Emiliani e Bolognesi in particolare, avevamo acquisito nella seconda metà del secolo scorso fama di gente che se aveva un pregio era quello "di far squadra". Sapevamo insomma fronteggiare le situazioni in modo "non individualistico", questo patrimonio a partire dagli anni novanta lo abbiamo progressivamente "sperperato". Ci siamo bene adeguati all'andazzo generale, che imponeva "la conflittualità permanente", certo magari avevamo "magagne" che tenevamo nascoste, ma erano "peccati veniali", rispetto a quelli che ci siamo concessi nel "nuovo millennio". Abbiamo prima fatto finta di "non vedere", ciò che si stava generando in quel periodo "di vacche ancora...grasse", poi visto appunto l'andazzo generale, ci siamo "progressivamente adeguati" e non ci siamo fatti "mancare nulla", privatizzando utili e socializzando le perdite. 
La nostra città Bologna, da oltre vent'anni, a mio modo di vedere " ne ha azzeccata..una soltanto",  la scelta Ryanair per l'aeroporto Marconi, ma ne ha toppate tante, dal Civis, al People Moover, ha continuato poi a "consumare territorio", invece di imporre la ristrutturazione delle tante aree dismesse che in città sono tante a cominciare da quelle ex militari. Certo lo scoppio della crisi del 2008, ci ha aperto "un occhio", ma ci abbiamo messo fino al 2011, per chiudere i rubinetti di una spesa incontrollata (Consulenze facili nonostante strutture smisurate, Convegni sfarzosi costosissimi e completamente inutili se non per il narcisismo di qualcuno, Rimborsi spese che dire dubbi è poco, ecc..ecc). Da un anno a questa parte ci è stato presentato parte del conto, ed è un conto già molto salato, ma ancora altro ci attende. Noi comunque che siamo in linea di massima "esseri ormai al limite", pretendiamo ora che si riconquisti quella capacità di "far squadra", per dare la soluzione ai problemi aperti nella nostra città. Dai trasporti alla logistica, alla diatriba su scuola per l'infanzia pubblica o privata evitando inutili e costosi referendum, per finire a quanto è avvenuto ieri in Camera di Commercio. Su questo ultimo punto, voglio spendere una riflessione del tutto personale, l'elezione del sessantanovenne Giorgio Tabellini, annunciata nei termini che è avvenuta da ormai sei mesi, "sarà un macigno ulteriore". Di certo peserà nei futuri rapporti economici del nostro territorio chi ha "usato", i voti di cui "disponeva", in forza di un regolamento "ormai obsoleto" e quindi superato, in questo modo, penso  se ne dovrà "pentire...amaramente". Sei mesi di tempo...per evitare "il misfatto", erano più che sufficienti a mio modo di vedere, "per ricomporre la questione", ma ripeto qui siamo ormai maestri "a zapparci..sui piedi...da soli".

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